Parigi – Nizza 2017, Yates anticipa la bagarre – Henao minaccia Alaphilippe

Le prime montagne alla Parigi – Nizza 2017 non deludono. La tappa si corre a ritmi altissimi sin dalle prime battute di gara e anche il finale si conferma all’altezza delle aspettative. I big si fanno trovare pronti, muovendosi anche da lontano, con l’azione giusta che arriva per mano (o gambe) di Simon Yates. Partito in vista del penultimo GPM del giorno, il capitano della Orica – Scott riesce a fare il vuoto nella successiva discesa, potendo così affrontare con un buon margine lo strappo finale. Alle sue spalle si piazza un ottimo Sergio Henao (Sky), che stacca di forza tutti i suoi rivali, con un discreto Richie Porte (BMC) a completare il podio, pochi secondi dietro.

Quarto di giornata, Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors) è costretto a cedere qualche secondo al rivale, ma guadagna qualcosina su tutti gli altri, conservando dunque la maglia di leader.

Visto il percorso, sono molte le squadre interessate alla fuga e sin da subito il ritmo è molto elevato. Primi a muoversi sono Cyril Lemoine (Cofidis) e Ben King (Dimension Data), ai quali rapidamente si accodano Winner Anacona (Movistar) e Delio Fernandez (Delko Marseille-Provence KTM). L’azione non spicca, ma il quartetto si presenta comunque con 55″ di vantaggio ai piedi della prima salita del giorno. Ma sin dalle prime rampe del Col de l’Espigoulier si capisce che la situazione non sarà così lineare.

Jan Polanc (UAE Team Emirates) è il primo a provarci, imitato poco dopo da Jarlinson Pantano (Trek-Segafredo). Un ritmo infernale tenuto dai Cannondale – Drapac impedisce a chiunque di partire e riduce in maniera notevole il gruppo, che riprende velocemente anche gli attaccanti del mattino. Anche Trek – Segafredo e Lotto Soudal si impegnano per tenere l’andatura sempre più elevata, chiudendo anche sul successivo attacco di Cyril Gautier (Ag2r La Mondiale).

Al GPM passa così compatto un gruppetto di una sessantina di corridori, dai quali prova nuovamente ad allungare Gautier sin dai primi metri in falsopiano. Successivamente ci prova anche Sylvain Chavanel (Direct Energie), ma non c’è niente da fare al momento, con il Team Sunweb che tiene chiusa la corsa chiudendo la prima ora di corsa alla media di 40,8 km/h. Tra i più attivi in queste prime fasi, Gautier e King provano nuovamente ad estirparsi dal gruppo, portando con loro anche Alexey Lutsenko (Astana), Lilian Calmejane (Direct Energie), Michael Albasini (Orica – Scott) e Jesus Herrada (Movistar), ma anche questo tentativo viene fermato quasi sul nascere.

L’azione giusta nasce così dopo circa 50 chilometri. Alessandro De Marchi (BMC), Axel Domont (Ag2r La Mondiale), Winner Anacona e José Herrada (Movistar), Michael Valgren (Astana), Ben Swift (UAE Team Emirates), Sylvain Chavanel (Direct Energie) ed Eduardo Sepulveda (Fortuneo-Vital Concept) ricevono infatti subito il benestare del gruppo, con i vari gregari che si portano in coda al gruppo per fare rifornimento. La tregua, che permette a tutti i ritardatari di rientrare, dura così una trentina di chilometri, nei quali agli otto attaccanti viene concesso un vantaggio massimo di 5 minuti.

A far capire di voler cambiare ritmo è il Team Sky, che affianca Lotto Soudal e Quick-Step Floors, imprimendo un’andatura ben diversa. Sulle due salite successive non succede molto, se non che il distacco inesorabilmente cala, con Domont che passa in testa ai GPM. Ben diverso il discorso invece sull’ascesa de Col de Bourigaille. Sin dalle prime rampe si muove Alberto Contador (Trek-Segafredo) seguito da Dan Martin (Quick-Step Floors) e Sergio Henao (Team Sky). Il terzetto viene rapidamente ripreso, mentre davanti De Marchi decide a sua volta di allungare, portandosi dietro il solo Sepulveda, che passerà poi in testa al GPM. I due ormai hanno solamente 50 secondi di vantaggio sul gruppo, condotto da una Sky determinata e compatta.

All’ingresso del circuito finale sono dunque i britannici a fare il ritmo, tenendo a bada gli attaccanti sino ai piedi del muro di Fayence, potendo così testare la rampa finale una prima volta. Mikel Nieve (Sky) forza ulteriormente il ritmo in favore del proprio capitano, riducendo ad una ventina le unità presenti, mentre il distacco dei due fuggitivi sulla linea del traguardo è ormai ridotto a 15 secondi. Si continua tuttavia a salire e la loro azione vede la fine a 20 chilometri dal traguardo.

Con la strada che non accenna ancora a scendere, Simon Yates (Orica-Scott) decide di muoversi in controtempo. L’idea non viene giudicata particolarmente buona da nessun altro in gruppo, tanto che rapidamente il talentino britannico guadagna una dozzina di secondi. Gli uomini Sky si spostano e lasciano che sia Dan Martin a fare il ritmo in favore della maglia gialla Julian Alaphilippe.

In salita l’irlandese contiene i danni, ma in discesa cambia tutto, con Yates che rapidamente guadagna secondi. I 15 secondi di ritardo allo scollinamento diventano rapidamente 30 e non accennano a diminuire ormai neanche quando intervengono nuovamente Nieve, imitato poco dopo da Stephen Roche (BMC). La maglia bianca arriva così sul Mur de Fayence con un vantaggio di 45 secondi. Decisamente sufficienti per poter salire del proprio ritmo e festeggiare la vittoria a braccia alzate.

A nulla vale infatti lo scatto immediato di Richie Porte (BMC). Il tasmano non ha niente da perdere e parte per primo, sorprendentemente seguito da Alaphilippe, che non gli concede neanche un metro. L’australiano insiste a lungo nella sua azione, rilanciando a 500 metri dalla conclusione dopo aver facilmente rintuzzato un tentativo velleitario di Tony Gallopin (Lotto Soudal). Stavolta Alaphilippe non lo segue, ma più per gambe che per voglia. Sergio Henao (Sky) lo capisce e nel tratto più duro dà sfogo a tutta la sua potenza. L’azione del colombiano è di quelle che fanno male, tanto da rientrare rapidamente su Porte, ma soprattutto da mettere in difficoltà Alaphilippe, che probabilmente ha chiesto troppo a sé stesso.

Il francese soffre e perde contatto dai suoi rivali, venendo respinto dalle arcigne pendenze. Provvidenziale il supporto di Martin che lo riprende nel finale, scortandolo come può per limitare i danni. Secondo chiude dunque Henao, con Porte a completare il podio, mentre per la maglia gialla la sconfitta è comunque agrodolce visto che ha potuto guadagnare comunque una manciata di secondi sui rivali, tra i quali un evanescente – e prudente – Alberto Contador (Trek-Segafredo).

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